












” E anche noi restavamo a bocca aperta a guardare i pastori che zio Alfonso tirava fuori dallo scatolone .Questi ,oltretutto,erano praticamente immortali : anche se da un anno all’ altro avevano perso qualche pezzo per strada ,continuavano a fare il proprio dovere nel presepe. Un pastore senza una gamba veniva strategicamente piazzato dietro un cespuglio e quello senza un braccio lo si nascondeva dietro un albero. C’ era un pastore soprannominato Pasqualino Passaguai ,che con il tempo aveva perso l’ottanta per cento delle proprie membra, e precisamente le gambe, le braccia e buona parte del busto. Ebbene zio Alfonso lo collocava dietro una finestra in modo che facesse capolino solo con la testa.”
Luciano De Crescenzo
Foto di un presepe napoletano.




